In riferimento al consiglio comunale appena svoltosi in data 25 Maggio 2021
La visione urbanistica, a largo respiro, non è un aspetto secondarionell’amministrazione di un paese in espansione come Rivolta d’Adda e l’attuale amministrazione comunale, espressione del gruppo Rivoltiamo, ha mostrato spesso il suo lato miope e poco lungimirante nelle proprie posizioni e nelle proprie scelte.
Pensiamo ad esempio alla Località Boldrinaglia: negli anni 2015/2016, l’attuale amministrazione comunale ed il gruppo Rivoltiamo avevano sostenuto ed approvato un progetto che prevedeva in quell’area l’installazione di un nuovo impianto di biogas e biomasse, che si andava a sommare agli altri esistenti sul nostro territorio comunale. Si trattava di una struttura a ridosso delle abitazioni adiacenti alla via Masaccio ed alla futura area di espansione urbanistica denominata Atr1 e tale impianto, avrebbe generato un flusso di traffico non compatibile con l’area residenziali circostante.
Fin dal 2011, il gruppo Rivoltiamo si era reso promotore della sostenibilità ambientale degli impianti di biogas sul nostro territorio a ridosso del centro abitato; i gruppi consiliari di minoranza si erano invece schierati contro e, nel caso particolare di Località Boldrinaglia, sono riusciti nell’intento di modificare la progettazione urbanistica dell’attuale amministrazione.
Grazie alle mozioni, alla campagna di sensibilizzazione rivolta ai residenti della zona (tale impianto ha visto la contrarietà di tutti i cittadini delle cascine limitrofe e delle zone confinanti comprese le vie Falcone e Borsellino, Via Rembrandt e Via Giulio Cesare), alle serate informative con massiccia adesione della cittadinanza ed agli emendamenti delle minoranze, il progetto è stato bloccato e pertanto l’impianto non è stato realizzato.
Dopo 5 anni, oggi in consiglio comunale si sta discutendo per la Località Boldrinaglia di un piano di recupero di notevole rilevanza sociale e urbanistica, piano che non sarebbe esistito se quel progetto di biogas non fosse stato bloccato per tempo. Il piano di recupero presentato dalla proprietà contempla la realizzazione di un asilo, oltre ad una serie di servizi legati all’infanzia di cui le famiglie rivoltane potranno beneficiare.
Questa per noi è una grande soddisfazione e dimostra ai cittadini rivoltani cosa significa pianificare urbanisticamente un paese come Rivolta d’Adda.
Da una parte il biogas, dall’altra le fattorie didattiche o gli asili sostenibili.
Si tratta di scelte.
Si tratta di avere una visione che “guarda oltre” nella pianificazione urbanistica di un paese.
Si tratta di non delegare lo sviluppo del territorio all’azione del privato, ma di governare ogni procedimento che impatta sulla salute dei cittadini, sulla qualità dei servizi e sulla vita sociale del paese, nel medio e lungo termine.
Si tratta di informare adeguatamente i cittadini sulle proprie scelte urbanistiche e sui relativi impatti, aspetto che spesse volte è mancato con l’amministrazione Rivoltiamo (si pensi al caso del parco del Cremo da alienare e rendere edificabile, si pensi soprattutto al caso della nuova scuola materna, realizzata in un’area verde che verrà irrimediabilmente persa per le esigenze delle future generazioni scolastiche e che vedrà un forte impatto sul traffico di tutta l’area, già piuttosto compromessa).
Questo è quello che i gruppi consigliari che ora sostengono Rivolta Dinamica vogliono fare, questo è un valido esempio di cosa intendiamo noi per urbanistica governata.
C’è qualche ambito che ti sta a cuore, hai idee o proposte che ti piacerebbe illustrarci e condividere con noi?