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Eccellenza socio-sanitaria da non sprecare

Quando, con una grossa dose di coraggio, ho voluto cercare una strada che riuscisse a dare una risposta efficace alle persone che mi stavano chiedendo un aiuto, ho capito che dovevo andare oltre alla somministrazione di un farmaco, pur se molto efficace…

Dovevo oltrepassare una buona e sperimentata tecnica psicoterapeutica” sono le parole di Giorgio Cerizza che a partire dal 1986 ha diretto il Servizio di Servizio di Riabilitazione delle Dipendenze presso l’Ospedale Santa Marta di Rivolta d’Adda.

Un servizio nato come Unità Operativa Semplice di Alcologia dell’Azienda Ospedaliera “Ospedale Maggiore” di Crema, diventato poi struttura autonoma dipartimentale nel 1993, che si occupa del problema della dipendenza da alcol e delle dipendenze associate (tossicodipendenze, dipendenza da gioco, disturbi del comportamento alimentare).

Oltre al reparto di degenza e all’attività ambulatoriale specialistica, afferisce alla Struttura il “Progetto appartamento” per il reinserimento socio-lavorativo di giovani che hanno svolto prima un ricovero riabilitativo presso il servizio.

“Una equipe completa e preparata era una base di partenza e non un traguardo di arrivo.

Quell’oltre era nella “nuova relazione “ che si doveva somministrare a chi, con le più diverse dipendenze, aveva sostituito le persone con le cose” continua il dr. Cerizza “l’operatore doveva imparare a diventare il farmaco sostituto e permettere a chi si rivolgeva al nostro servizio di riassaporare il piacere di un nuovo contatto e di una nuova vicinanza”

La creazione del Servizio per le Dipendenze, riconosciuta come eccellenza a livello sanitario è nata proprio grazie alle sinergie che tutti gli operatori hanno intensamente applicato alla “somministrazione della relazione umana”, così come viene definita dal dr. Cerizza, attualmente in pensione, ma ancora attivo e presente in veste volontaria. Tale realtà rappresenta un punto di riferimento nell’ambito del- la gestione delle dipendenze ed ha una lunga storia basata su un percorso di crescita grazie anche ad una continua attività di promozione in collaborazione con il territorio.

L’Associazione l’Approdo – una ONLUS che da oltre venticinque anni si adopera per la prevenzione del disagio legato alla dipendenza da sostanze lega- li ed illegali e nella riabilitazione degli alcolisti e delle dipendenze in genere, compreso il gioco d’azzardo e l’Associazione Emiliano Mondonico che persegue un percorso iniziato molti anni fa con il supporto del Mister Rivoltano, nell’ottica di sperimentare il connubio sport-psicoterapia nella riabilitazione assieme ad altre associazioni sono state la catena di trasmissione con il territorio rivoltano ottenendo eclatanti risultati socio-assistenziali.

Interpellato a proposito del futuro della Struttura Giorgio Cerizza non nasconde la sua preoccupazione “sono profondamente rammaricato nel constatare che in questo momento si parli esclusivamente di reperire personale e le necessarie figure professionali con una sorta di burocratismo terapeutico quasi raccapricciante. Le offerte formative da me proposte vengono vissute come minaccia al potere operante e tutto ciò mi fa temere che il lavoro svolto in questi anni rischia di essere distrutto in tempi brevi”.

Il pensionamento del dott. Cerizza, nonché l’uscita delle sue collaboratrici: dott.ssa Rapuzzi e dott.ssa Corradi – episodi avvenuti in uno spazio di tempo certamente ristretto, ma pianificati e quindi risaputi – rischiano infatti di causare un’interruzione nella continuità del percorso assistenziale intrapreso.

Considerando inoltre che i tempi tecnici necessari per un’assunzione nel settore pubblico sono meno rapidi rispetto al privato, le criticità derivate dalla fuoriuscita di tre figure fondamentali per l’attività del reparto erano presumibili già da tempo.

Il valore professionale non è facilmente recuperabile, soprattutto in un ambito delicato come quello che il dott. Cerizza ha trattato negli anni: le fragilità, in particolare nei soggetti di giova- ne età. A chi vive profondamente da vicino la realtà sanitaria appare evidente che non è sufficiente sostituire una figura professionale con un’altra, anche se di alto livello specialistico. In medicina, come peraltro in numerosi altri campi, è necessario porre gli ingranaggi giusti al posto giusto e nel momento giusto.

Il rischio di interruzione della continuità del percorso assistenziale può avere conseguenze sociali devastanti sui soggetti in trattamento. Il dr. Cerizza e le sue collaboratrici hanno prontamente sopperito al rischio di cui sopra, assicurando la continuità assistenziale, al di fuori della struttura ospedaliera, con uno sforzo di volontariato supportato dalla fondazione ERIS.

È stata inoltre richiesta e concessa a titolo gratuito all’amministrazione comunale la possibilità di usufruire di un locale, in cui lo stesso Cerizza e l’Approdo hanno, con grande senso di responsabilità e professionalità, continuato le riunioni dei gruppi di trattamento.

È allarmante che ad oggi la questione sia stata affrontata dal punto di vista prettamente burocratico, piuttosto che da quello clinico e umano. E’ evidentemente mancata una sensibilità rispetto alle tempistiche necessarie a prevenire eventuali interruzioni del percorso assistenziale di recupero. La ASST avrebbe dovuto attivarsi con maggior anticipo e l’amministrazione comunale, nell’ambito del ruolo svolto nella conferenza dei Sindaci, avrebbe potuto cogliere per tempo la gravità della questione.

Una criticità di tale portata in un ambito socialmente rilevante meritava di esser gestita con maggior considerazione e lungimiranza. Sembrerebbe attualmente definita una convenzione con la Fondazione ERIS, che di fatto si avvale delle prestazioni professionali del dott. Cerizza e dei suoi collaboratori permettendo così il rientro della attività alcologica all’interno del Santa Marta, ma ad oggi non è stata ancora appieno applicata.

In effetti è il futuro dell’intero presidio Santa Marta a destare preoccupazione.

“Siamo e saremo attenti affinchè il Presidio Santa Marta resti un caposaldo della nostra comunità, dice il dott. Sgroi Candidato Sindaco per RivoltaDINAMICA, mantenendo quegli aspetti di attività, come il Recupero dalle Dipendenze, che ne sono caratterizzanti. Bisogna mettere nelle condizioni Cerizza di poter trasmettere il metodo ai suoi successori.

Bisognava pensare per tempo come gestire questo passaggio, ed invece il dott. Marzorati successore di Cerizza si trova senza collaboratori e senza risorse. L’ASST si è mossa male, ma si può recuperare: con la buona volontà e l’impegno di tutti. La professionalità e competenza di Cerizza e Marzorati saranno una garanzia.

Noi come futuri amministratori faremo la nostra parte politica per coinvolgere e sollevitare le istituzioni (Regione, ASST, Comuni) in un progetto ampio per un Centro Regionale delle Dipendenze.”

“Non solo Alcologia e Dipendenze.

Il Presidio del Santa Marta ha le caratteristiche strutturali e territoriali per divenire un punto qualificato di servizi sanitari anche alla luce della nuova riforma sanitaria lombarda. Pensiamo ad un presidio con vocazione territoriale che oltre il Dipartimento di Riabilitazione implementi la diagnostica radiologica (l’istallazione di TAC) dice il dott Londoni Candidato della lista RivoltaDINAMICA. Questo è un aspetto fondamentale per una migliore integrazione con la Medicina di Base e migliorerebbe i servizi sanitari territoriali non solo del nostro ambito”.

di NICOLETTA MILANESI

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