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Servizi per la disabilita, un bene comune del nostro territorio

L’art. 3 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità sancisce che non sono le caratteristiche di un individuo a definirne lo svantaggio ma il contesto in cui è inserito. Necessaria quindi una riflessione critica del nostro territorio: quanto il nostro tessuto sociale è preparato ad accogliere le persone con disabilità?

Quanto il nostro paese, anche a livello urbanistico architettonico, è stato costruito a misura di cittadini in grado di spostarsi autonomamente, di percepire e ragionare in un certo modo che è spesso solo quello della cittadinanza “abile”?

 Se è il contesto a determinare lo svantaggio, non possiamo esimerci dal rivedere il nostro territorio come realizzato e pensato da persone “abili” e quindi con improbabile percezione del cosa significhi, ad esempio, muoversi con una carrozzina elettrica per il paese.

La riflessione di RivoltaDINAMICA, lontana dalla solita retorica, vuole indirizzarsi verso una visione del contesto rivoltano partendo proprio dai diritti delle persone con disabilità e dalle pratiche messe in atto dalla maggioranza “abile”.

Un pensiero che vuole trasformarsi in un orientamento politico amministrativo saliente ma che obbligatoriamente deve essere co-costruito con le persone con bisogni specifici. Conciliare diritti e pratiche, intese come modelli di azione, sarà la direttrice da seguire, raggiungibile mediante strumenti noti ovvero il dialogo, il sostegno, la conoscenza, la programmazione condivisa e il lavoro di rete.

Ma cosa significa per la politica locale andare in questa direzione?

Significa incontrare ed ascoltare le famiglie, gli operatori e i dirigenti per creare un dialogo concreto tra enti e Comune per sviluppare una progettualità condivisa ed assumere modelli personalizzati di progetti di vita. Significa mantenere costante l’attenzione sui servizi presenti e alle loro peculiari forme di funzionamento, costruire collaborazioni, sostenere le logiche organizzative e programmatiche. Significa mantenere stretti legami con gli organi sovra comunali, i referenti di ambiti, partecipare alle assemblee e ai tavoli tecnici.

Significa, sostanzialmente, valorizzare quanto già in essere nel nostro comune.

La presenza di servizi ad hoc per persone con disabilità nel nostro territorio non è garanzia di una cultura volta al rispetto, ma è sicuramente un sintomo di una sensibilità del contesto sociale verso le persone con bisogni ed esigenze peculiari.

Proprio questa sensibilità, da coltivare e tutelare in quanto bene pubblico, sarà un impegno prioritario di RivoltaDINAMICA nel futuro mandato amministrativo.

di EMANUELA ZANARDI E CLAUDIO LONDONI

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