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Al lavoro per una operazione impegnativa e complicata

di GIOVANNI SGROI

La questione legata alla realizzazione della nuova scuola materna è una delle problematiche più complesse che RivoltaDinamica si è trovata ad affrontare fin dal giorno del suo insediamento. Il tutto si snoda su due filoni fondamentali: la gestione dei rapporti con la ditta appaltatrice Marcozzi e la definizione del percorso per l’erogazione del contributo statale.
Per quanto riguarda l’esecuzione dei lavori è noto a tutti che la nostra Amministrazione è stata costretta a interrompere il contratto in essere per la grave inadempienza dell’azienda che ha accumulato ritardi per oltre 360 giorni di calendario. Su questa questione, attualmente stiamo gestendo la definizione della richiesta danni da comminare alla stessa azienda e la preparazione di una nuova gara d’appalto. Per il nuovo cantiere si dovrà procedere con l’adattamento formale del progetto precedente e il percorso scelto è quello dell’individuazione di un professionista che si occupi anche della direzione dei lavori.
Per quanto riguarda il contributo statale che, lo ricordiamo, ammonta a circa 3 milioni di Euro (di cui finora non è stato erogato nulla) siamo riusciti a ottenere da parte del Ministero della Pubblica Istruzione la conferma dello stesso, dopo un lungo e per nulla facile percorso di richieste e solleciti per il quale è stato determinante l’intervento del senatore Renato Ancorotti.
Resta aperta la questione relativa alle condizioni di erogazione di questo finanziamento. Il bando attraverso il quale la precedente Amministrazione si è vista assegnare il contributo, diversamente da quanto più volte dichiarato dal gruppo Rivoltiamo, è relativo alla costruzione o alla ristrutturazione di scuole statali. Il nostro asilo infantile, come sapete, è una scuola paritaria, quindi non statale.
Il finanziamento speriamo di mantenerlo, ma dovremo obbligatoriamente verificare quanta possibilità ci sarà di avere a Rivolta d’Adda una scuola materna statale. Abbiamo avuto un primo incontro con il Provveditore agli studi della Provincia di Cremona che si è mostrato disponibile ad affrontare il problema. Ma ci ha confermato che non potranno essere concesse sezioni di scuola materna statale senza che venga registrato, in paese, un reale fabbisogno aggiuntivo in termini numerici che a Rivolta, attualmente, non c’è.
E anche il percorso suggerito dagli esponenti di Rivoltiamo che prevede di ottenere solo poche sezioni statali per volta così da avere in paese, tra qualche anno, la tanto agognata scuola statale, non è di così facile gestione e realizzazione. Dobbiamo considerare che la realtà dell’asilo infantile che abbiamo oggi è una istituzione fortemente radicata nella nostra comunità, che ha sempre garantito l’istruzione prescolare in maniera adeguata e ha costituito, nella sua storia ultracentenaria, un vero e proprio baluardo educativo per le famiglie rivoltane. Non possiamo certo dimenticarcelo.
Si tratta di un’operazione impegnativa e complicata per la quale l’Amministrazione comunale non esiterà a confrontarsi, sia con la Dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Calvi”, sia con la Direttrice dell’asilo infantile, perché assieme si possa costruire un percorso di concerto con il Provveditorato di Cremona e con gli organismi superiori a quest’ultimo affinché si arrivi alla soluzione di un problema che ci sta molto a cuore.
In tutta sincerità, ci auguriamo non si debba mai verificare una situazione nella quale si vedano convivere sezioni di scuola materna paritaria gestite nella forma attuale, con altre sezioni di scuola materna statale gestite con canoni completamente differenti, con criteri d’accesso diversificati, con quote di frequenza disallineate, con proposte educative, attività scolastiche e servizi connessi (per esempio, la mensa) del tutto dissimili: la consideriamo una situazione estremamente critica, sia a livello gestionale, che sociale.
Purtroppo possiamo solo augurarcelo, non potremo essere noi a decidere, ma lo faranno gli enti superiori con i quali ci dovremo confrontare.

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